venerdì 4 gennaio 2013

Un armadio di buoni propositi

Dal Giornale del Popolo del 4 gennaio 2013

Il proposito di non fare più propositi l'abbiamo disatteso giusto ieri. Quando ci siamo ripromesse di non ridurci così anche l'anno prossimo. Comprare l'agenda i primi giorni dell'anno è pericolosissimo, perché nove volte su dieci non si trova quel che si cerca. L'anno scorso ce l'abbiamo fatta, ma quest'anno il 2012 dev'essere finito prima del previsto perché non c'è stata una mezz'ora libera per comprare quell'anonima Moleskine nera che nessuno smartphone potrà mai sostituire. Sta di fatto che ieri eravamo in due, davanti a quello scaffale desolato dove rimanevano solo modelli inutilizzabili. In giro per il mondo c'era gente con l'agenda giusta e io e quell'altra ragazza lì a contenderci i loro scarti. A un certo punto la compagna di sventura dà il colpo di reni, getta il cuore oltre l'ostacolo e annuncia: «Basta, prendo questa anche se è diversa da quella che uso da anni. Posso cambiare!». Si allontana soddisfatta, di certo più dello slancio che dell'acquisto. Quanto a noi siamo tornate a casa dopo aver implorato la commessa di farci acquistare un'agenda tutta rovinata ma del modello giusto, di quelle che tengono esposte perché la gente le sfogli. È stato come comprare a casa con l'ombretto tester della profumeria. Un sospiro di sollievo tirato non troppo forte per non attrarre i microbi. La commessa si è persino prodigata in uno sconto del 15 per cento. Sempre meglio che essere esortate, da un'altra commessa pochi giorni prima, a comprare un vestito stretto come sprone a entrarci prima o poi. Come se i nostri armadi non fossero come le agende. Pieni di propositi.

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