giovedì 5 dicembre 2013

I vantaggi del passare del tempo e i nuovi campionati

Dal Giornale del Popolo del 22 novembre

«Tu sottovaluti i vantaggi del passare del tempo». È per amici come questi che dovremmo ringraziare ogn'ora il Signore che così ci permette di non cadere in depressione nei momenti di pausa forzata dal lavoro, quelli in cui patiamo terribilmente la mancanza di qualcosa per cui lamentarci. E il lavoro, si sa, è sempre la cosa migliore. Perché se ti lamenti del peso forma vieni giudicata frivola, mentre gli strali contro i ritmi impossibili, l'impossibilità di conciliare eventuali famiglie, l'assoluta mancanza di soddisfazione personale, l'ottusità dei capi di oggi sono il jolly di ogni conversazione contemporanea. Diverso è il caso del prendersela con l'andare del tempo, pericoloso perché insinua subito nell'interlocutore il sospetto che il lamento sia interessato (come se non lo fosse sempre) e che fondamentalmente la donna che si esibisce in analisi sociologiche approfondite abbia semplicemente guardato nell'armadio e trovato vestiti da buttare non perché passati di misura ma perché passati d'età. Le più ardite di noi ci hanno anche provato, a eliminare i giovanilismi, a selezionare capi di un unico stile di riferimento adatto al campionato in cui si sentono di giocare adesso. Il punto è capire quale sia, questo benedetto nuovo campionato. I giocatori a fine carriera vanno in paesi esotici in cui le loro stelle passate brillano come in passato. Ma il dubbio che il nostro campionato esotico sia quello della bellezza interiore ci costringe in panchina. O nella disperata rincorsa dei campionati che furono.

Nessun commento: