domenica 2 marzo 2014

L'emancipazione, anche nel 2014, sono un paio di lenti a contatto

Dal Giornale del Popolo del 28 febbraio

Controvento si fa per dire. A quasi una settimana dalla fine di Sanremo nessuno si ricorda quasi più il titolo della canzone che ha vinto il festival (Controvento, per l'appunto), ma tutte sappiamo che a cantarla era una cantante che da un anno all'altro ha pensato bene di presentarsi dimezzata e agghindata da gran bellezza. Arisa ha buttato via gli occhiali neri, ricordandoci quello che l'ultima moda passeggera rischiava di farci dimenticare: il primo passo verso l'emancipazione sono le lenti a contatto. Gli occhiali, soprattutto quelli vistosi da nerd, possono rendere sexy solo coloro che li indossano senza averne bisogno. Nel mondo delle bellezze magre non c'è posto per chi stringe le palpebre per leggere i titoli di coda di un film né per chi porta scarpe con tacco basso. Nel pericoloso e desiderato mondo delle magre si entra in punta di tacco e vestiti attillati. Il copione della redenzione (che sarebbe più appropriato definire vendetta) prevede che si esibiscano con sfacciataggine e metodo le grazie nascoste fino a ieri per via di complessi spacciati per gusti particolari. “Sai, a me piacciono questo genere di abiti”. Diciamo tutte così e poi, al primo lotto di chili persi, eccoci lì a indossare tubini aderenti e tacchi vertiginosi. Cinture in vita. Abiti smanicati per dire al mondo che le nostre braccia non sono più un antistress. Nessuna come una ex grassa sa quanto sia eccitante mettersi le cose che si mettono tutti. Quelle che potrà permettersi fino al prossimo carboidrato.

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