venerdì 21 marzo 2014

Ora che lui ha il mio numero di telefono

Dal Giornale del Popolo del 21 marzo

Mai nessuno mi aveva chiesto il numero di telefono con tanta insistenza. Che poi, si dice, è una pura formalità, visto che al giorno d'oggi basta dare le proprie generalità per essere ritrovati con poco sforzo in qualche social network. E serve a poco esibire la propria fiera astinenza da Facebook; prima o poi in un social ci capiti e lì verrai trovata. Il che va anche bene, perché quello delle ragazze riservate è uno schema fatto apposta per durare poco e perché amare è sempre un po' stalkerare. Insomma ho resistito a lungo perché prevaleva il sospetto e perché ancora, dopo anni di frequentazione assidua di internet, shopping on line e pure compilazione, per quanto sciatta e saltuaria, di un blog tratto da questa rubrica, in me prevaleva il sospetto. Perché ancora mi corre un brivido lungo la schiena quando vado a cercare foto di celebrities sul sito del Daily Mail e mi compare la pubblicità di un paio di scarpe di cui ho cercato il prezzo on line molte settimane fa. Non serve che mi spieghino, né che mi rassicurino spiegando la genesi automatica di algoritmi astrusi: io trovo sempre inquietanti le pubblicità correlate alla mia casella email di Google, anche se non pubblicizzano metodi miracolosi per combattere il sovrappeso e la cellulite. Poi due giorni fa si è bloccato tutto. L'email che non mi riconosceva più, il blog rimosso, avvisi di accessi sospetti al mio account che mi hanno fatto temere un Wikileaks con le mie email pronto a rivelare il segreto più imbarazzante: non c'è niente di piccante da rivelare. E per evitare a me e a voi tutto questo che ho ceduto e ho dato a Google il mio numero di telefono. 

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