mercoledì 19 marzo 2014

Un travestimento ti dirà chi sei

Dal Giornale del Popolo del 7 marzo 2014

Animate dalla debole speranza che l'educazione possa prevalere sui geni, forniamo alle prole una serie di insegnamenti per evitare i traumi che hanno affollato le nostre interminabili infanzie. Mai fidanzarsi
senza il chiaro ed esplicito consenso dell'altro. Peggio dell'essere mollata, bimba mia, c'è solo il fatto di non essere ritenuta degna neppure di un rifiuto. E non dovrò mica raccontarti di nuovo di quell'amica che si ritrovó col cuore spezzato davanti alla scatola dei Lego? E, una volta recitate all'asilo, simili parti rischiano di rimanerti incollate addosso per molto tempo. Sapere subito in che parte del Carnevale piazzarsi. Un'infanzia passata a vestirsi da ape, da fiore o da topo ti vedrà eternamente contrapposta al gruppo delle principesse, Biancaneve, Raperonzolo, sempre pronte a mietere nei campi dove altre hanno seminato simpatia e conversazioni interessanti. Quei due mondi possono sfiorarsi ma mai veramente integrarsi. Quindi quando le bambine vestite da principesse bisbetiche escluderanno te, mia bella ape Maia, dal loro gioco fatto di filastrocche sciocche, tu non avere paura e dirigiti verso i maschi. Al prezzo di qualche calcio nel sedere da qualche ganzo vestito da uomo ragno potrai trovare il tuo bel leone. E giocherete felici e contenti lontano dalle principesse arpie dai lunghi capelli biondi.


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