Da Ticino7 del 21 giugno 2019
L’amica che dichiara di portare tre cambi multi incastro
giorno-sera, tre costumi e due scarpe si definisce “non rappresentativa”. In
Corsica avrà una lavatrice in casa perciò potrà facilmente ridurre il disagio
di disporre di pochi vestiti. Si ritiene una dilettante dei viaggi in moto,
prima di quest’estate non aveva mai tentato qualcosa di così impegnativo. A
convincerla, si giustifica, un marito travolto dalla passione per le due ruote.
Lui è uno di quelli che usano la crema idratante mattino e sera e perciò stesso
infinitamente pericoloso, perché ritiene che chiunque possa privarsi di qualche
comodità se ci riesce persino lui. L’amica sedicente non rappresentativa delle
femmine che vanno in moto suggerisce di guardare al livello più avanzato:
quelle che stanno in viaggio per dei mesi, attraversano continenti, caricano il
mezzo su un cargo per l’Alaska e ridiscendono senza passare dal via. Pare che
in questi itinerari il beauty case non venga neppure contemplato.
Principianti o esperti, neofiti o veterani tutti gli
intervistati del campione rappresentativo selezionato dalla vostra Ficcanaso
per Ticino7 condividono un’esperienza: quella della libertà. “È un’educazione
all’essenziale per vivere”, racconta l’amica che di mestiere vende il non
essenziale a persone come la sottoscritta. “In moto ti liberi di tutto, sali e
non devi far altro che andare”, le fa eco quell’altra parafrasando Kerouac. Non
c’è racconto che non trasmetta entusiasmo estremo suscitando ammirazione
religiosa, ancora più intensa se preceduta da una iniziale diffidenza.
Chi rimane a terra
Chi va al lavoro in bicicletta portandosi una canottiera di
ricambio nella borsetta, guarda il fenomeno con il naso all’insù come i bambini
che non hanno il coraggio di salire sull’ottovolante ma sono affascinatissimi
da quelli che ce la fanno. Se vi sentivate già estreme a viaggiare soltanto con
il bagaglio a mano vi consiglio di provare l’ebbrezza di discutere con amiche
che partono senza la trousse dei trucchi. In quella dimensione in cui la BB
cream si contende lo spazio con la sciarpetta di cachemire si scoprono cose
incredibili. Lo penso ogni volta che in autostrada, incolonnata nel tragitto
per qualche vacanza, vedo una moto che sfreccia superando la fila di auto. Come
fanno? Sento ugualmente distanti i campeggiatori, ma è solo per i motociclisti
che nutro un’ammirazione istintiva. Entrambi esercitano su di me il fascino
dell’autosufficienza, ma è la dimensione semi solitaria dei motociclisti che mi
incanta. La moto rende tutti belli e meravigliosi, un po’ come, a 16 anni, una
chitarra trasformava semplici nerd indossatori di magliette slavate in poeti
della musica indie perfetti per disintegrarci il cuore.
Vorrei essere come loro, pensi quest’anno con la testa già
alle vacanze. La scarpiera è piena di sandali portabili solo al mare e al mare
ci stai al massimo tre giorni perciò ammortizzare le spese sembra impossibile.
Nel dubbio vorresti mandare tutto all’aria, dire a tutti: sapete quella vacanza
piena di gente che abbiamo prenotato? Do buca, forfait, non ci sono. Io me ne
vado. Ho un mese di tempo per imparare a guidare al moto. E anche a per
decidere chi buttare dalla torre tra la sciarpa di cachemire e la BB cream.
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