Da Ticino7 del 9 agosto 2019
Quello di oggi, come racconta perfettamente l’articolo di
copertina, sono figli della crisi, edonisti, curiosi, nati e cresciuti digitali
e molte altre cose. Quelli di ieri erano un po’ meno digitali, più edonisti dei
propri genitori, più timidi. Quelli di prima ancora, che probabilmente eravamo
noi, erano nati negli anni del boom, talmente fortunati da non aver bisogno di
essere ottimisti, tremendamente svogliati. Generazione dopo generazione i ventenni
sono diversi ma hanno sempre una cosa in comune: non sono loro a parlare di sé
stessi.
“A vent’anni si è stupidi davvero, quante balle si ha in
testa a quell'età”, cantava Guccini in quella Eskimo che ci faceva sognare di
avere vent’anni in anni bollenti. Oggi, tromboneggia chi i magici venti li ha
superati eccome, gli ideali dovrebbero durare il tempo di una storia di
Instagram ed è tutto così veloce e inutile, signora mia, che non si capisce
come facciano a raccapezzarcisi, questi ventenni.
Certamente i ventenni di ieri sono diversi dai coetanei di
oggi, ma quello che li rende così interessanti, oggetto di attenzioni,
radiografie e racconti è che, semplicemente, non siamo noi. I ventenni sono
interessanti per i trentenni, quarantenni, cinquantenni che adorano guardare
gli altri per parlare di sé (c’è forse qualcosa di più interessante, in fondo?)
confrontandoli al proprio mondo perduto. La tendenza si fa ancora più marcata
intorno agli anniversari importanti: trenta, quaranta. Sono sempre di più i
compagni di adolescenza che ci aspettano al varco. Quelli che ancora non ci
sono arrivati si preparano con diete chetogeniche, nuovi sport, abitudini
salutari. Quelli che ci sono già arrivati si godono la vista da lassù, fieri di
ciò che si sono regalati per festeggiare: dalla motocicletta sognata da una
vita alla borsa costosa.
A proposito di regali: pare che a quarant’anni vada di moda
la festa a sorpresa. Siamo stati invitati a più esemplari di festeggiamenti
organizzati dal maschio per i quarant’anni della femmina, dove lui che prepara
tutto, coinvolge gli amici in maniera carbonara, allestisce la location
recuperando fotografie che sono reperti d’epoca. Appena usciti il nostro lui
lancia uno dei suoi sguardi fulminanti: non ti venisse mai in mente di farmi una
festa; men che meno a sorpresa.
Ci sono i cantori dei vent’anni. E quelli che a vent’anni
erano già così.
Nessun commento:
Posta un commento