giovedì 25 giugno 2020

After life

Da Ticino7 del 23 maggio 2020

Si dice che solo i comici più caustici sappiano farci piangere davvero. Mai adagio fu più azzeccato, penserete guardando After Life, la serie Netflix di cui è autore, sceneggiatore e attore protagonista il comico inglese Ricky Gervais. Irriverente, dovremmo dire se la parola non facesse tanto anziano critico in decadenza, è un comico brillante e sfanculatore d’eccezione, abilità che ha avuto l’occasione di dimostrare più volte presentando i Golden Globe. L’ultima volta lo ha fatto nel gennaio scorso, quando ha ironizzato tra gli altri sul principe Andrea, su Jeffrey Epstein, sulle fidanzate di Leonardo di Caprio (“al termine della première di C’era una volta a Hollywood la fidanzata del momento era troppo vecchia per lui”). “Ricordate - ammoniva allora – sono solo battute. Moriremo presto e non ci sarà un sequel, quindi ricordatevelo”.

C’è stato invece un sequel (la seconda stagione ha debuttato su Netflix qualche settimana fa) proprio per After Life, in cui Ricky Gervais è Tony, giornalista di un quotidiano locale di una piccola cittadina inglese. Devastato dalla perdita della moglie, Tony inizia a dare il peggio di sé. Tratta male i colleghi, gira con una scatola di sonniferi sempre in tasca con il proposito di farla finita prima possibile. Eppure, tira avanti. Tutta colpa del cane, che continua a chiedergli da mangiare quando lui ha deciso che è arrivato il momento di dire basta. Ma Tony non può disobbedire all’amata Lisa, morta di cancro pochi mesi prima, che in un videomessaggio che lui guarda a ripetizione ogni giorno lo riempie di osservazioni e raccomandazioni. Tra queste ci sono quella di accudire il cane, quella di tenere in ordine la casa, quella di provare ad essere gentile con gli altri. Non si può dire che a Tony riescano tutte queste cose. Gli riesce, però, di restare vivo e, un giorno dopo l’altro, novità, solitudini e personaggi improbabili (dalla prostituta sensibile, al postino senza tetto, fino alla compagna di panchina al cimitero) si insinuano nella sua vita. Senza nessun colpo di scena, ma solo (si fa per dire) con la vita che prosegue mostrando la propria forza indomabile. Nessun minimalismo né valorizzazione posticcia delle piccole grandi cose che contano. Piuttosto un inventario generoso e sincero di quello che accade. E che salva, sempre, la possibilità di un sorriso insieme a quella di un pianto.

 

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