giovedì 25 giugno 2020

Un maggio ridicolo

Da Ticino7 del 30 maggio 2020

“E scusa, mamma, quando hai comprato quel vestito eri già così?”. “Così come?”, strabuzzi gli occhi considerando che a parlare è la più benevola delle due. Disquisiamo dieci minuti buoni su un abito rosa cipria al ginocchio, motivo sangallo nelle maniche, lacci in vita. Ingenua io, che vedendolo addosso alle bambine stavo persino meditando di riprovarlo. Sarebbe stata la seconda volta che l’avrei indossato nella vita, dopo quella nel camerino di un negozio di lusso aperto alla plebe per una svendita speciale. Proprio quando stavo per decidermi a venderlo (sì, sono certa che a breve riuscirò ad essere una persona organizzata e felice e diventerò ricca vendendo i vestiti e le scarpe che non indosso più) le bambine hanno iniziato a giocarci.

Le regine e le principesse che affollano queste stanze da cui nessuno di noi sembra più voler uscire sono incredibilmente loquaci e aperte. Chiacchierano, mangiano pezzi di formaggio sedute sul letto, con un ventaglio e una pochette di Dior trafugata chissà come. Chiedono cartoni e libri, gelati e qualche giro in bicicletta. Per noi adulti il tempo è ancora infelice e improduttivo, lui dice che non può essere produttivo il tempo di chi balzella da un cellulare all’altro e scorre titoli a caso senza leggere nulla. Ho appreso con sconforto che Fabio Volo ha scritto buona parte del suo ultimo libro mentre era non so dove con la famiglia. È un uomo, penso. Loro riescono a scrivere libri e trattati in casa, mentre noi non guadagniamo neppure la privacy necessaria a farci la maschera lifting appena comprata on line. Figuriamoci per il trattamento sciogligrasso che prevede un’ora con le cosce avvolte in un tutone plasticato. Guardandoti le bambine ridono, ormai dandosi di gomito tra loro. Cercano persino l’appoggio del maschio di casa: “Ma cosa fa la mamma secondo te?”. È iniziato tutto qualche mese fa e questo lockdown sembra averci appicciato addosso il personaggio dei genitori incomprensibili, a volte buffi, ogni tanto persino insopportabili. E ci disegnano così, appesi alle nostre angosce, al tempo che non basta mai, ansiosi di arrivare al weekend perché qualcuno esca di casa lasciandoci il tempo e lo spazio di pulire come si deve. Si chiude un maggio di corsi d’inglese on line e niente palestra. Giugno non può che migliorare.

 

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