giovedì 25 giugno 2020

Il galateo della distanza

Da Ticino7 del 12 giugno 2020

I titolari di relazioni complicate sanno bene che finché l’odio, il dolore e la paura la fanno da padrone non ci sono grandi possibilità di errore. Con i ponti tagliati di netto e nessuna possibilità di cenni di pace, si può sperare nell’autoconservazione dell’intransigenza. Poi passa il tempo, arriva la distensione fisiologica, voluta o logisticamente provocata (“e siccome è facile incontrarsi anche in una grande città”) qualcosa cambia destabilizzandoci. Allora salutarsi significa rivolersi? Lei capirà che stai solo cercando di essere educato o riprenderà a telefonarti di notte? Lui capirà che vuoi solo recuperare i vestiti e le creme lasciate a casa sua e non intendi restare un secondo di più? E se davvero mettendo in borsa quell’antirughe di cui hai fatto a meno per un anno ti venissero idee malsane?

Sicché finito il lockdown (sì, continueremo a parlarne come accade con quelle relazioni complicate destinate a diventare pietra di paragone per tutto quello che viene dopo) qualunque cosa diventa un gesto politico. Uscire ancora poco e solo per necessità ti mette nella categoria di quelli che non l’hanno ancora superata. Uscire, dicono, è invece la cosa normale e giusta da fare. Certo, con misura. Ora che non ci sono regole stringenti e che bisogna affidarsi al buon senso, tutto diventa pericoloso. La mascherina, se la metti, sei ipocondriaco, cauto o italiano? L’aperitivo se lo fai con tre persone va bene ma con cinque sei un pericoloso sovversivo pure stronzo perché vanifichi mesi di sacrifici di una nazione? Nel dubbio, dicono, meglio andare in barca (del resto essere ricchi aiuta sempre). Le foto, soprattutto. Qualche giorno fa Martina Colombari ha pubblicato su Instagram una foto con delle amiche. La didascalia era un disclaimer a prova di hater e specificava che avevano tolto la mascherina soltanto cinque minuti per fare la foto dopo essere state sedute a debita distanza per tutto il tempo.

Chi ha una certa dimestichezza con gli amori o con le diete (esperienze analoghe perché basate su un dosaggio discontinuo di generi di prima necessità) sa che la fase più difficile è quella del mantenimento. Un dolcetto, un bacio. Solo un momento vicini vicini. Solo per bere uno Spritz. E aspettare al varco il disordine che ravviva il nostro vivere.

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