dal GdP del 13 luglio 2007
Alla fine è meglio così. È meglio che il film di Harry Potter lo facciano uscire d'estate, la maggior parte dei marmocchi infatti è già al mare con mamme ed eserciti di baby sitter. In città – e nella fattispecie al cinema – restano i giovincelli che hanno già iniziato a preparare le valigie. Dev'essere per questo che l'altra sera al cinema c'erano solo un paio di bambini e una miriade di semiadulti. Alcuni scorazzavano pargoli, con ogni probabilità cugini presi a prestito per avere la scusa di andare a vedere un film da ragazzini. Poi si sono spente le luci e ci siamo tutti rilassati. Tutti noi sopra i venti, dico, che eravamo finalmente liberi di esaltarci come bambini, mentre i bambini veri sgranocchianti pop corn scodellavano commenti tipo "ah, ma è diverso dal libro" mentre noi affondavamo nelle poltrone per non vedere i terribili incantesimi dei maghi cattivi. E qui si capisce che una generazione cresciuta a Goonies, Pollyanna e I Puffi e forte di un'educazione sentimentale da Barbie e Ken, ha poco spazio nel mondo moderno, dominato da mostriciattoli super intelligenti venuti su a pane e playstation. Ecco, per chi invece si è fermato al livello tre del Tetris del Game Boy, le magie di Harry Potter sono mirabolanti e fantastiche e fanno venir voglia di avere una stanza dei giochi. Vecchi luoghi per giochi nuovi. In fila ci sono dieci paia di scarpe, cinque parei, sette costumi, tre infradito, un cappello di paglia, una borsa di paglia, tre creme solari, due vestiti da sera, dieci magliette, due bermudini, cinque gonne, quattro vestiti da mare per sette giorni di mare. Dai bambini giochiamo a fare entrare tutte quelle cose lì nella valigia?!
venerdì 13 luglio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento