venerdì 5 settembre 2008

Depistaggi

Dal Giornale del Popolo del 5 settembre

A tutti piace farsi i fatti degli altri. Il modo migliore, è sbirciare nella loro libreria. Metti piede per la prima volta in una casa, saluti i padroni, fai mettere il vino in fresco o i fiori in un vaso (sempre che tu non sia stata tanto insensibile da presentarti con una pianta), dispensi apprezzamenti sulla casa e poi infili il naso nella libreria mentre di là un delizioso risotto finisce di mantecare e i marmocchi ti si arrampicano sui jeans di marca. Quanti momenti a studiare con cura quegli scaffali. Le collane di libri in regalo con i giornali, quelle in cui tutti hanno il medesimo colore anonimo che fa tanto "libri in serie" sono inaccettabili. Simpatia estrema e la giusta dose di soggezione davanti a una teoria di nobili Adelphi color pastello. Sospetto alla vista di Ken Follet e Giorgio Faletti, ma lì di solito il padrone gioca subito in difesa: «Ma sai che, giuro, non lo avrei mai pensato, ma non è affatto male?». Di solito continuano dicendo che era l'unico libro che si trovava nella libreria del mare, segue a breve distanza alzata di sopracciglio che rivela tutto il disprezzo per libri da supermercato et similia. Siccome per anni ho ficcanasato in quelle degli altri, per la mia libreria all'ingresso ho studiato parecchio, avendo cura di selezionare l'importante. E allora pronti via; molti Adelphi (sto meditando di disporli in gradazione cromatica), qualche Jane Austen, un saggio sulla fine del comunismo con ancora il segnalibro in mezzo, la trilogia di Sofia Coppola, una bella sfilza di Lonely Planet, riviste di moda e design, libri religiosi. Poi arriva "La mia prigione" di Fabrizio Corona. È il colpo trash in cui la gente sorride diverita, ti guarda certa che sia solo un vezzo. Bisognerà pure dargli qualcosa di cui parlare mentre io cerco di tirare fuori i cibi precotti dal congelatore, no?

9 commenti:

cuiscarpettdaverniis ha detto...

mmmmmmmm. questo lo potrei commentare per una settimana...

(ma quasi quasi "aspetto al varco" il pasternacchico, così mi tengo il privilegio dell'ultima parola...)

Yuri Zivago ha detto...

naaaaaaaa, yuri non presta il fianco a simili sfide.
(se non che collezionare gli Adelphi solo per il colore della copertina è una grande trovata: io avrei un rosso bordeaux - Anna Politovskaja... - che cederei volentieri allo scaffale arcobaleno della Ficcanaso). Certo soltanto previo invito a cena :)

la ficcanaso ha detto...

proprio l'altra sera di ritorno da un weekend in giro ho aggiunto il rassicurante: Le ricette della nonna. Arancini e risotti

Yuri Zivago ha detto...

allora non manca proprio nulla :)

filoderba ha detto...

assolutamente in gradazione cromatica. ma devi essere sicura della qualità della gente che inviti a casa o del contenuto della tua bilbioteca perché te la guardano tutti anche i più discreti. la mia é così e ha un effetto miele sull'apina.

alla manu ho regalato "io rocco", l'AUTObiografia di siffredi e lei l'ha messo piatto di fianco ai mille libri di architettura e arte, EFFETTONE. ma allora sì che devi essere sicura della qualità dei tuoi ospiti ;-)

La newyorkese ha detto...

fa un po' te: io all'ingresso ho messo solo pile e pile di Io Donna, Vanity, e Novella 2000. Chiaro il messaggio: bisogna mostrare una buona dose di frivolezza, prima di penetrare il mio animo colto (la cultura me la tengo in camera, e nella mente, pronta ad una giusta citazione, dopo l'antipasto di frivolezza) :-)

La newyorkese ha detto...

però ammetto che mi sono divertita, l'altra sera, a sbirciare tra i tuoi titoli!

la ficcanaso ha detto...

ahhhh abbasso l'antipasto della frivolezza

Yuri Zivago ha detto...

la cultura in camera poi... roba da far inorridire il più coriaceo degli intellettuali...