venerdì 7 gennaio 2011

La calza in fumo


Dal Giornale del Popolo del 7 gennaio
Dicono che fumare sia fuori moda, ma ci pareva giusto non crederci. In fondo ciclicamente dicono anche che tornano in voga le ragazze con le curve. Resta il fatto che al giorno d'oggi (e questo è sicuramente un bene) si fuma sempre meno. Abbiamo storto il naso quando la sigaretta è stata bandita dai locali pubblici, poi sono bastate un paio di settimane di divieto e ci siamo accorte di quanto sia piacevole uscire dal ristorante senza puzzare come un posacenere. Vestiti freschi di bucato, capelli lucidi e profumati. Diverso è quel che accade se il problema della sigaretta si pone in casa. Soprattutto quando, o per l'inverno polare o per l'assenza di balconi, uscire a godersi il proprio vizio è assolutamente proibitivo. Se si è in casa d'altri si chiede il permesso, ma se la casa è la nostra che fare? Mettere al primo posto la freschezza della tappezzeria e rischiare di passare da bisbetiche signorine Rottermeier o fare le padrone di casa liberali salvo poi spalancare le finestre per tutta la notte rischiando la polmonite? Domande cotanto noiose sono diventate obbligatorie quando siamo diventate grandi e abbiamo cominciato a odiare i posaceneri stracolmi di sigarette che si lasciavano ovunque negli appartamenti di universitarie. Non so, sarà che quest'anno compiamo tutti un anno in più e la cosa non è facile, ma la Ficcanaso è alle prese con domande da adulta. Soprattutto cerca di pensare di esserlo, perché è appena trascorsa la prima notte della Befana in una casa senza il camino. Ed è la prima volta che la Befana (tradizionalmente frequentatrice di negozi modaioli in saldo) non arriva a riempire la calza. Non abbiamo neanche fumato nervosamente aspettandola, ma ha dato forfait lo stesso.

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