venerdì 31 gennaio 2014

La politica vicina alla gente

Dal Giornale del Popolo del 24 gennaio

Forse non ha distrutto lo studio del suo compagno causando milioni di danni e la scena più cinematograficamente perfetta che la politica potesse mai sperare di produrre, ma Valerie Trierweiler ha fatto molto per avvicinarci alla politica. Di fronte al nostro improvviso interesse per le cronache dei giornali c'è sempre chi si mette a cavillare, citando (come ogni insicuro che si rispetti) il sondaggio di turno, secondo cui la maggioranza dei francesi ritiene che la vita sentimentale di Francois Hollande sia affar suo. Figurarsi. Sono affari nostri i litigi dei vicini di casa, come può non esserlo la crisi di coppia a mezzo stampa del presidente francese? Tanto più che non ci aspettavamo nulla. Tanto più che l'Eliseo è sopravvissuto indenne al matrimonio di Nicholas Sarkozy con Carla Bruni, che pure nel suo curriculum aveva acrobazie sentimentali promettenti. E invece i fuochi d'artificio ce li hanno regalati uno scialbo progressista e la sua compagna. E pensare che allora, ai tempi dell'elezione, la cosa più audace e di sinistra sembrava quell'appellativo rivendicato orgogliosamente, “compagna”, ché dello status di moglie Valerie non ha mai sentito il bisogno. Poi è arrivata un'attrice, carina e giovane. Una scappatella in motorino come l'ultimo degli amanti di provincia. La foto sul giornale. La legittima titolare dell'affetto che si fa una settimana in ospedale per l'insopportabile vergogna. E le voci che si rincorrono. Da quella (smentita) sul litigio memorabile e violento a quella che darebbe Valerie disposta al grande gesto. Un dettaglio che ci fa sentire improvvisamente in dovere di dire la nostra. Perché non c'è perdono più doloroso di quello che non viene chiesto. E rischia di essere rifiutato.

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