venerdì 10 gennaio 2014

Ritorno alla normalità

Dal Giornale del Popolo del 3 gennaio

Saranno questi giorni normali dentro alla sequenza spietata di feste comandate. Sarà il torrone avanzato dal giorno di Natale che da allora arriva sul tavolo alla fine di ogni cena. Sarà il generale clima di festa che per una malintesa proprietà transitiva s'estende ai giorni normali fino a farci dimenticare se sia lunedì, martedì o venerdì. Sta di fatto che tutte le nostre routine consolidate sono andate all'aria e l'imminente fine delle feste ci trova indecisi tra il sollievo per il ritorno alla normalità e la prematura nostalgia di quell'orda di parenti che ha animato infinite serate di pettegolezzi. Dal regime alimentare agli orari dei bambini, alle deroghe ripetute a tutti quei princìpi che durante l'anno ci sembrano così indispensabili. Per gli adulti è appunto il torrone a fine pasto, intanto nell'altra stanza ci sono bambini cui vengono concesse le ore piccole, le cene con mani sporche e i giochi rumorosi tirati fuori tutti insieme disordinatamente. Non c'è neppure bisogno di contingentare i cartoni animati: appagati delle ripetute distruzioni di alberi di Natale e presepi non li chiedono neppure. Giusto il tempo di abituarci a queste eccezionalità che è già ora di rifare i bagagli al contrario e prepararsi a tornare agli orari di un tempo, agli obblighi, alle scuole, ai litigi perché “quando lavori tu non mi chiami mai e stai sempre su whatsapp con chissà chi”. Nelle nostre case senza camini né suggestivi panorami. Dove le defaillance del wifi non sono all'ordine del giorno e dove il torrone non è mai entrato.

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