venerdì 10 aprile 2015

La guerra dei Pan di Stelle

Dal Giornale del Popolo del 10 aprile

No more morning dramas. La mail pubblicitaria di uno dei siti di shopping che non frequento da troppo tempo stamattina ci ha visto giusto. Peccato che, con questo inizio di primavera e gli strascichi di jet leg da ora legale, i drammi mattutini in casa siano tristemente lontani da quelli del guardaroba. Sono quelli esistenziali di una bambina di tre anni che ha gli stessi problemi degli ultratrentenni che dormono nella camera a fianco alla sua e semplicemente, candidamente, non vuole alzarsi perché sta bene a letto e la luce che entra dalla finestra è insopportabile per chi è ancora stanco e vuole rimanere sotto le coperte. Se, per qualche combinazione astrale, riesce ad alzarsi la colazione è il primo campo minato. I Pan di Stelle di forme diverse, che probabilmente la Mulino Bianco s’è inventata per smaltire le rimanenze dei biscotti natalizi, sono un casus belli comunque vada. Se una pesca quello a forma di cuore, lo vuole anche l’altra, se una trova quella senza buco, lo vuole anche lei, salvo poi incominciare a strillare perché ha cambiato idea e il livello del latte nella tazza è troppo basso. Ci vuole molta concentrazione e una buona dose di sangue freddo per continuare a passarsi l’ombretto senza tentennamenti mentre imperversa la guerra dei Pan di Stelle. E per continuare a pensare a come candidare la propria casa come set cinematografico per quando il Mulino Bianco deciderà di buttarsi sul pulp. E raccontare finalmente cosa accade nelle case vere a colazione. 

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