martedì 24 novembre 2015

C'è una sola cosa che le mamme a km zero temono più dell'olio di palma...

Dal Giornale del Popolo del 13 novembre

C'è una sola cosa che le mamme di oggi temono più dell'olio di palma, più della carne rossa, più dei conservanti e del cibo non a km zero: i pidocchi. Il caso di pedicolusi («sa, usiamo questo termine per evitare il panico») segnalato all'asilo innesca un super Cluedo in cui l'arma del delitto è sempre e solo un pettine a denti finissimi usato per scandagliare la cute della creatura. «Secondo te chi è? Il bambino coi pidocchi, dico, secondo te chi è?». Già perché le maestre sono discrete e delicate nel segnalare i casi incresciosi (pidocchi, vermi e altre schifezze che infestano le chat di WhatsApp di povere donne che stavano tranquillamente usando lo smartphone per scegliere un cappotto di Max Mara che non possono permettersi). Ma la politica di dire il peccato ma non il peccatore (e dunque di rivelare la malattia ma non l'untore) non regge nel gruppo, eterogeneo, spietato e pericolosissimo, delle madri. Perché loro, le madri, l'avevano vista la bambina con quelle unghie nere, troppo sporche anche un per un piccolo di tre anni che ha scoperto il pennarelli. Per non parlare dei capelli lunghi. In caso di pidocchi le bambine coi capelli lunghi e magari pure arruffati sono tenute a distanza e giudicate. «Perché i capelli lunghi sono un impegno e se tu, mamma, sai che non puoi starci dietro, allora rasala a zero», sibilano. Non hanno pietà; sono implacabili. Quindi se dovete comprare una lozione per i pidocchi o un medicinale dall'eloquente nome di Vermox, indossate cappello e barba finta e andata nella farmacia più lontana possibile dall'asilo.

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