giovedì 12 novembre 2015

Dirty Dancing insegna: certi salti si fanno solo nelle braccia giuste

Dal Giornale del Popolo del 16 ottobre

«I don’t know how all these people who re-enact it have the guts to throw themselves into the arms of anyone other than Patrick Swayze. It’s insane!». Come ogni grande classico che si rispetti anche Dirty Dancing rivela il suo valore ai posteri man mano che il tempo passa. Qualche giorno fa la protagonista del film che ha segnato le nostre adolescenze è stata intervistata dal Guardian e non ha potuto sottrarsi a una domanda sul grande classico. Non solo non si è sottratta ma si è detta fiera e orgogliosa di essere ricordata come la ragazza che nessuno può mettere in un angolo e quella che si presenta alla festa imbarazzata e fuori posto, dicendo “ho portato il cocomero”. Al giornalista che le chiedeva se avesse mai più ripetuto la famosa scena del salto (la presa, diremmo oggi dopo anni di Amici) ha risposto con le parole riportate all’inizio di questa rubrica: «Non so come facciano tutte quelle persone che la rimettono in scena e hanno il coraggio di buttarsi nelle braccia di qualcuno che non sia Patrick Swayze. È da pazzi». E così, nell’esegesi mai completa di Dirty Dancing si aggiunge il passaggio a cui forse non avevamo mai pensato così tanto, quello che ci ha segnato senza saperlo in tutte le scelte future. Certi salti si fanno solo nelle braccia giuste.

Nessun commento: