sabato 2 gennaio 2016

«Sì, ma che voce ha Gesù Bambino? Io non l'ho mai sentito parlare»

Dal Giornale del Popolo dell'11 dicembre
Nel nostro asilo, quello che abbiamo scelto con il sacrosanto criterio di essere a portata di piedi da casa, le maestre organizzano una festa di Natale per i genitori e una per i nonni. A noi, che non viviamo nel paese dei balocchi e anzi amiamo essere maliziose soprattutto in queste tematiche, è suonata come una volontà di dividere le orde di pazzi adulti immmortalatori di bambini impegnati con la recita, per gestirli meglio (gli adulti) o quantomeno per limitare i danni. Ai nonni spetta il venerdì pomeriggio, ai genitori il sabato mattina. Non è dato di sapere se la performance dei pargoli sarà la medesima: il segreto da mantenere è molto importante e le creature non si fanno sfuggire niente. Loro del Natale hanno praticamente capito tutto e ci hanno strappato la promessa più difficile da mantenere: un giro in città a vedere tutte le lucine di tutti i negozi e tutti gli alberi di tutte le piazze e tutti i presepi di tutte le chiese. Hanno cercato anche di comprendere la questione regali: li porta Gesù Bambino o Babbo Natale? Di fronte a una così esplicita richiesta alcuni di noi non si sono sentiti di escludere nessuno, così hanno immaginato una sorta di schema teologico-pragmatico in cui Gesù decide e Babbo Natale dà una mano operativamente insieme alle renne. Dal giorno in cui ci siamo imbarcati in quella spiegazione ogni richiesta (dall'ovetto Kinder al guardaroba nuovo per la Barbie) viene scaricata sotto l'albero. «Bé puoi chiederlo a Gesù Bambino». «Sì, ma che voce ha Gesù Bambino? Io non l'ho mai sentito parlare». 

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