venerdì 22 gennaio 2016

Una app per i buoni propositi

Dal Giornale del Popolo del 22 gennaio
«Laura, quali erano i tuoi buoni propositi?». L'applicazione con cui vado a correre mi fa domande che mi agitano più della richiesta password portachiavi da parte del Mac e di quella del maschio di casa: «Dove sono le chiavi della macchina?». L'applicazione ti dice a quante fette di panettone corrisponda mezz'ora di corsa (sempre troppo poche), prende nota della tua velocità e si segna tutto quello che fai e quando lo fai. In più ogni tanto ti manda email o messaggi per complimentarsi quando sgambetti più veloce di una lumaca e omaggiarti di pacca sulla spalla quando ti alleni più di due volte al mese. L'applicazione non perde mai le speranze, ha uno sguardo positivo su di te e sa sempre trovare le parole giuste. Questa volta la mia applicazione-badante di riferimento voleva sapere qualcosa dei miei propositi perché pare che dopo appena 14 giorni dall'inizio dell'anno la stragrande maggioranza delle persone abbandoni gli obiettivi di fitness che si era prefissata. 14 giorni. Meno di una cotta, meno di un flirt estivo, quasi meno di una manicure semipermanente (che se ben fatta supera anche le due settimana signora mia!). Non ho avuto il coraggio di confessare che io dopo 14 giorni non ricordavo neanche quali fossero i propositi. Ho risposto che sì, voglio essere in quel 45% di persone tutte di un pezzo che fanno ciò che si erano ripromesse. Sto seriamente valutando l'acquisto di tutte le applicazioni che mi aiuteranno ad allenarmi come un angelo di Victoria's Secret e sborserò qualunque cifra per quella che mi butterà fuori di casa a calci alle sei di mattina per correre in giro per il quartiere. In fondo è il 2016. L'anno in cui mi sono abbonata prima ad Internazionale che a Vogue. Tutto può succedere.



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