Da Ticino 7 del 4 gennaio 2019
Discuteremo ancora a lungo di George Soros nominato persona
dell’anno dal Time. Spero poi in altre scomode rivelazioni del New York Times
contro Facebook. Finito di leggere Moby Dick proseguirò con Guerra e Pace,
anche perché l’Ulisse di Joyce mi ha appassionato a tal punto nelle settimane
scorse che è impossibile scendere di livello.
È durato sei-sette righe redatte nell’italiano zoppicante di
chi si avventura in terre ignote, il mio proposito di mostrarmi una persona
seria nel 2019. Mi sono sforzata di non includere nella lista il proposito di
smettere di alzarmi alle cinque di mattina nel tentativo di finire ciò che ho
lasciato indietro il giorno precedente. Non ho neppure citato l’obiettivo “meno
dieci kg” con cui ammorbo chi mi sta intorno da dieci anni. Ho cercato di
rendermi presentabile ad un pubblico più ampio e maturo.
Anche perché ho finalmente capito che le persone mature di
propositi non ne fanno. Le persone, a questa età che è la mia, hanno raggiunto
dei traguardi. Stanno bene con se stesse, qualcuno addirittura con il proprio
corpo. C’è gente talmente sicura e appagata da fare numerosi figli. Le persone
per bene non hanno propositi ma obiettivi. Nei propositi c’è sempre un retaggio
strano, quasi superstizioso o addirittura religioso. Ti proponi di riuscire in
qualcosa e fai di tutto per farcela, lasciando a Dio gli adempimenti. In
Quaresima noi cresciuti col catechismo facciamo dei fioretti: somigliano a dei
propositi e si infrangono con generosità. L’obiettivo, invece, è totalmente
razionale, obbedisce a leggi certe. Perché, signora mia, funziona così senza
bisogno di scomodare i santi: se non mangi, dimagrisci; se corri, sudi; se
resisti, leggi qualunque cosa. Se non vuoi, non t’innamori.
Ebbene, il mio proposito per quest’anno è di farne ancora
tanti, di propositi. Mi propongo di non piangere durante il cambio
dell’armadio, di non sentirmi in colpa ogni sera, di risparmiare, di correre,
di non posticipare le scadenze fino all’ultimo secondo disponibile, di imparare
ad usare Excel, di contare i soldi, di smettere di pensare al parka di Saint
Laurent che non ho comprato l’inverno scorso. Farò in modo che siano propositi
e non obiettivi. In caso di insuccesso, è sempre meglio gridare contro il cielo
che allo specchio.
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