martedì 1 gennaio 2019

L'ultima fiaba di Wal Disney

Da Ticino7 del 7 dicembre 2018
Tra pochi giorni sarà di nuovo il suo complemese e noi potremo assistere ai festeggiamenti da privilegiati: come sempre comodamente seduti sul nostro divano o stipati su qualche mezzo pubblico che ci porta ai nostri lavori ordinari. Ci saranno come sempre mamma e papà e in secondo piano gli zii, gli amici, i cognati, gli amici diventati colleghi di lavoro e i colleghi di lavoro diventati amici come solo può accadere (o almeno sembrare di accadere) nel magico mondo dei Ferragnez. Leone Lucia Ferragni, figlio di Chiara e Fedez, è un bambino irresistibile e allegro. Sempre sbaciucchiato da gente con almeno centinaia di migliaia di follower e assolutamente abituato ad essere fotografato. Le madri pedagogicamente consapevoli (tradotto: rompiscatole) hanno già notato che viene esposto a un numero un po’ troppo elevato di cartoni animati. Ma la Ficcanaso ha infinta fede nel potere salvifico dei social e della ricchezza da credere che le ottime scuole che frequenterà gli consentiranno di non risentirne.
Non riusciamo a non appassionarci a questo romanzo popolare per immagini che ha molto più a che fare con l’autostima che con la fortuna. C’è il papà che fa le flessioni sul terrazzo dell’attico, il bimbo che sbava allegro sulle magliette di Gucci, la mamma con le foto sexy in costume e poi le storie da Casa Vianello, con la famiglia spiaggiata davanti a un televisore grande come il nostro bagno a guardare qualche programma trash prima di addormentarsi come chiunque di noi. Le stories di Instagram durano 24 ore ma tutto è scolpito nella nostra memoria. A cominciare dai periodici tour guidati nel guardaroba.
C’è qualcosa di magico e irresistibile in Chiara Ferragni e la dimostrazione plastica l’abbiamo avuta poche settimane fa, quando ha partecipato come madrina alla parata per i 90 anni di Topolino a Disneyland Paris. Quel giorno Chiara ha postato tante frasi di Walt Disney, quelle arcinote sulla potenza dei sogni e sulla determinazione. Quelle che noi usavamo nelle presentazioni aziendali per scaldare i cuori e che in bocca a lei, calata come una principessa in quel mondo di fantasia e di sentimenti zuccherosi creato dal vecchio Walt, sembravano completare perfettamente la sua poetica, quella che ci consuma le batterie dello smartphone ogni sera. “Se puoi sognarlo puoi farlo”, diceva il vecchio Walt. Se puoi postarlo, meglio ancora.

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