martedì 1 gennaio 2019

Un bagno esistenziale

Da Ticino7 del 28 dicembre 2018
Il vicino del piano di sotto ha bussato alle sette di mattina nell’unico giorno in cui non stavamo suonando il pianoforte sopra la sua testa. Ci siamo guardate terrorizzate, consapevoli di essere momentaneamente sprovviste di un maschio che potesse interfacciarsi col vicinato. Non ci sono mai quando servono, ci siamo dette facendoci avanti, con i nostri bei pigiami e i capelli arruffati. Il vicino non aveva mai sentito il pianoforte, ma quella mattina si era svegliato con l’acqua che gocciolava dal soffitto.
Non so, miei cari amici e lettori maschi, se sarò in grado di significarvi lo scoramento di quegli istanti. Diciamo che noi donne di fronte a un problema idraulico siamo come voi di fronte a un raffreddore. Disorientati, confusi, devastati all’idea che certe cose della cui esistenza non ci eravamo mai preoccupati possano decidere, addirittura, di smettere di funzionare. L’idraulico è arrivato come un’ambulanza al pronto soccorso e il responso non è stato dei più confortanti: lavatrice, lavello e lavastoviglie inutilizzabili fino a nuovo ordine. Certo, c’è la scusa per andare continuamente fuori a cena e mangiare in piatti di carta, ma a lungo andare la prospettiva di lavare i pochi piatti nella vasca da bagno non è confortante.
Vi risparmierò i preventivi e i dettagli, vi basti sapere che siamo entrati nel tunnel dei lavori, che devono ancora iniziare e mi hanno già sfinita. All’architetto (men che meno all’idraulico) è pressoché impossibile spiegare che in questa casa, fino a due anni fa, i quadri non si appendevano ma si appoggiavano ai mobili e alle pareti, spaventati dalla definitività dei chiodi.
I cambiamenti ci spaventano e li troviamo non necessari. Le decisioni, non ne parliamo. Notti insonni per il lavoro, a pensare se cambiare o meno, per poi ritrovarsi dopo poche settimane al punto di partenza, convinte che non saremo mai a nostro agio fino a che non cambieremo noi stesse. Noi che sul bordo dei quarant’anni dovremmo saper scegliere tutto e invece ci sentiamo tremare le gambe di fronte a scelte che potrebbero davvero cambiarci la vita: doccia o vasca?

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