mercoledì 6 giugno 2007

Sharon, la somatoline e la mitica Rosy

Ancora un mercoledì da leoni, grazie ad Alfonso Signorini.
Partiamo dal servizio di copertina, che inevitabilmente suscita un nugolo di domande: quella stragnocca cinquantenne che di nome fa Sharon e di cognome Stone perché oggi mostra un fisico mozzafiato e neppure una settimana fa nelle foto sullo yacht di Cavalli pubblicate dal Corriere aveva delle cosce che gridavano Somatoline?! C'è di mezzo un ritocco al computer? O forse Sharon è mortale proprio come noialtre che nel camerino dell'H&M abbiamo la cellulite (colpa delle luci assassine) e fuori no?
Si va avanti con piacere passando agevolmente da un Totti col pupino (bellissimo), una Brambilla in versione strabica ma sexy, un perfido servizio su Simona Ventura e Giorgio Gori e per finire un Corona in splendida forma che si affaccia alla finestra della casa di Milano dove è costretto agli arresti domiciliari e getta slip griffati Corona ai curiosi radunati sotto la sua finestra. E io che sono qui a scervellarmi per trovare la maglietta originale della Corona's...
Ma la vera bomba è a pagina 160: "Rosy Dilettuoso. Moris, sono la tua pupa". Foto di lei sotto un albero con labbra a culo di piccione modello signorina Silvani con un bikini che neanche Di Più lo regalerebbe da quanto è brutto. Nell'altra foto lei con lo stesso bikini (ma di colore diverso) si struscia a una cosa che lì per lì ho pensato a un errore di stampa e solo nella foto successiva ho scoperto essere il suo nuovo fidanzato. Un manzo teribbile (tutto depilato) con faccia da Troll che di nome fa Moris Carrozzieri e pare essere un calciatore. La foto è stupenda, c'è lei che esce dalla piscina con faccia sempre ammiccante e in secondo piano lui in posa da figo. Un servizio strepitoso con foto magnifiche e un virgolettato della vincitrice della Pupa e il secchione famosa per aver scambiato Dante con un capo indiano che dice: «Mi ha colpito prima alla testa e poi al cuore». Come se fosse un valore aggiunto. E ancora una volta mi sono trovata a lodare la perfidia dei titolisti di Chi.

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