Dal Giornale del Popolo del 16 novembre 2007
Arriviamo in ritardo. Ne hanno già parlato tutti quello che contano. D'altronde noi siamo arrivate in ritardo anche una settimana fa, quando H&M ha lanciato la collezione esclusiva di Roberto Cavalli. Sms arrivato poco dopo mezzogiorno del giorno del misfatto da una delle amiche del circolo dei discorsi seri: “Stamattina non ho avuto voglia di essere in prima linea da H&M e ora è ovunque sold out. E no, proprio non abbiamo più vent'anni”. Il giorno dopo il lancio i giornali erano pieni di foto dalla trincea: sciure bene e adolescenti in gran spolvero con la paghetta fresca di saccoccia. Tutte pronte a capelsatare orde di commessi per mettere le mani su quegl straccetti leopardati. Sì perché, Cavalli non ci poteva deludere, anche nella collezione low cost ha deciso di proporci capi discreti e da gran signore. Mi ci è voluta una settimana per elaborare il fatto che non sono riuscita a prendermi neppure un vestito. Non perché mi piacessero, ma certe cose bisogna turarsi il naso e farle lo stesso. Non si può restare indietro. Certo, mentre penso a quel che mi sono persa la mente va alla prima collezione di un grande stilista per la catena di abbigliamento svedese. Era Karl Lagerfeld e io ancora mi mangiavo le unghie e non avevo la frangetta. Ero giovane e inesperta, ma allora, per la fortuna dei principianti, ovviamente, mi assicurai capi di pregio firmati da Kaiser Karl che ancor oggi non m'abbandonano. Poi è stata la volta, non ricordo più in quest'ordine, di Stella McCartney, Viktor & Rolf e altri ancora. Ora la mia collezione si sfalda, per colpa dell'età e della pigrizia. O forse è solo un destino buono e previdente, quello che man mano che invecchiamo ci impedisce di spalmarci addosso capi maculati manco fossimo l'ultima meteorina.
martedì 20 novembre 2007
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