venerdì 9 novembre 2007

Ironic

dal Giornale del Popolo del 9 novembre 2007

Shop-aholic, viziate, capricciose, rompiscatole, ignoranti, lavative, pigre. Questo e molto altro avevamo messo in conto. Ma non la superstizione. Per dire: l'anno che Dolce e Gabbana proponeva cornetti rossi da appendersi al collo noi abbiamo girato i tacchi sdegnate. Perché la superstizione è così cheap. Quella ostentata, beninteso. Perché invece l'oroscopo bisogna leggerlo sempre. O meglio: leggerlo alle amiche, per riderci sopra. Ci vuole lo stesso animo con cui si guardano reality show e i talk show di Maria de Filippi: l'animo di una che si scandalizza della stupidità – nell'ordine - degli autori televisivi, degli appassionati di tv spazzatura (perché noi, si sa, siamo solo osservatrici scandalizzate). Analogamente l'oroscopo va letto solo per riderci sopra. Sì, si rideva a crepapelle nelle riunioni di noi eterne adolescenti della quantità di "ottimi periodi per le single" che ci vedevamo sempre e desolantemente sole. Si rideva della settimana critica per le finanze in cui per la prima volta non arrivava l'estratto conto in rosso della carta di credito. Poi capita che la post adolescente di turno si ritrovi al polso un braccialetto della fortuna brasiliano, di quelli che i venditori ambulanti in giro per le città regalano per poi estorcere una moneta. Devi esprimere un desiderio, dicono. E quando il braccialetto si romperà il desiderio si avvererà. È notorio che non si conosca persona umana a cui quel braccialetto più resistente del ferro si sia rotto spontaneamente. Prima o poi tutti finiscono per tagliarlo, anche perché dopo un po' diventa orrendo e davvero poco carino con i vestiti eleganti. La mia amica ha resistito sei mesi. Testarda e metodica. Si romperà, diceva sempre. Un giorno quel braccialetto le si è sfilato spontaneamente. Il giorno in cui il tizio di cui leggeva sempre diligentemente l'oroscopo le ha spezzato il cuore.

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