martedì 5 febbraio 2013

Dialogo tra due insospettabili renziani


LEI: La verità, la vera verità è che io mi sento sedotta e abbandonata e adesso tutti dicono di guardare avanti e lui stesso ci dice di guardare avanti e poi ci sono gli stronzi che dicono che non è stato vero niente e i finti buoni che la prendono con filosofia (della serie: «È stato meglio lasciarsi che non incontrarsi») ma io non riesco a rassegnarmi. E tutto questo vecchiume politicante non fa che ricordarmi che c'è stato un tempo, un attimo in cui tutto sembrava poter cambiare. Ma non c'è più Adesso.

LUI: Che dire? "Sedotto e abbandonato" sono gli unici due aggettivi che descrivano la parabola quotidiana del nostro tormento (politico). Fra cinque anni quando si tornerà a votare ci saremo ancora? E non avremo i coglioni così frantumati dalla politica tanto da non volerne più sapere di votare? Cinque anni sono un'enormità di tempo oggigiorno: solo per fare qualche esempio, 5 anni fa twitter non c'era, io avevo i capelli, tu non eri sposata... fra 5 anni tua figlia andrà praticamente a scuola, io avrò (se è il caso) 43 (dico quarantatré) anni... devo andare avanti?!
E che ne è stato del "Vivere il presente?!"
No Matteo no, questo è troppo anche per noi abbandonati di lungo corso

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