giovedì 22 novembre 2007

The queen of wax

M. vive nel nord Europa da un paio di mesi. Come ogni ragazza all'estero a un certo punto sente l'esigenza della ceretta. In tempi di voli low cost non è così scontato, ma la nostra - temeraria - decide di fidarsi degli indigeni. Da brava provinciale all'estero non si scandalizza quando un uomo le risponde al telefono. Di questi tempi di segretari sono pieni pure i centri estetici. Scoprirà solo una volta spalmata sul lettino della vergogna che il segretario non era il segretario bensì estetista professionale. Mezze nude in un centro estetico all'estero, con l'inglese nelle parole e la disperazione sul volto, nessuna di noi avrebbe spazio per la forza di volontà. E infatti lei rimane lì, inchiodata a un'incomprensibile evoluzione dei tempi trova persino il tempo, in un impeto diplomatico, per la filosofia più sessista dell'universo mondo. «Ti dirò che alla fine credo che gli uomini siano più affidabili in certi tipi di lavori (tipo chirurghi, parrucchieri ecc)». «E poi io sono anche gay», cinguetta lui rassicurante. Una precisazione che libera il campo da sguardi lascivi e marpioni, ma non certo dalla perfidia. Passa un quarto d'ora («e io pagavo due ero al minuto», racconterà poi la sopravvissuta) di pettegolezzi e cattiverie sulle donne e disquisizioni sulla superiorità del depilatore gay rispetto all'estetista tradizionale. Lui garantisce risultati sorprendenti e promette di fare di lei un'adepta di "The queen of wax". Lo chiamano così. "I couldn't help but wonder" (direbbe Carrie Bradshaw se Sex and the city si fosse gloriosamente fermato alla terza serie): è questa la nuova frontiera? Dopo commessi, estetisti e parrucchieri i gay diventeranno i nostri diabolici e sapienti Virgilio anche nei tortuosi meandri della cura del corpo?

1 commento:

la newyorkese ha detto...

ciao,
cara ficcanaso, il tuo stupore, è anche il mio. «Ti dirò che alla fine credo che gli uomini siano più affidabili in certi tipi di lavori (tipo chirurghi, parrucchieri ecc)» ha detto anche a me un'amica liberista di pensiero. Sarà. Ma per me ci sono certi lavori che proibirei agli uomini. Tipo l'estetista, o il ginecologo. Penso per un attimo di uscire con uno di loro: "scusa che lavoro fai?". "Oh, niente, ravano tra le cosce delle donne, allegramente...". Al massimo consento l'oncologo per il pap test. perché, comunque, farsi palpare le tette da una donna non lo trovo bello...