domenica 26 novembre 2017

La maledizione della lezione di prova

Dal Giornale del Popolo del 15 settembre
Oltre al nuoto obbligatorio – ritenuto lo sport più completo dalle madri di ogni dove – negli anni della mia infanzia ho praticato numerosi sport dimostrando in ciascuno di essi una inettitudine pressoché totale. Il mix tra avversione alla competitività e spiccata non agilità spaventava ogni mio potenziale compagno di squadra. Così nell’ora di ginnastica a scuola restavamo sempre in due, le più scarse della classe, a non essere scelte dalle compagne più atletiche e sportive in qualunque tipo di sport. Si trattasse di pallavolo, basket o calcetto eravamo gli elementi che nessuno voleva in squadra. Io e la compagna di scuola antisport siamo diventato grandissime amiche, ma il rapporto con lo sport non è cambiato. Sicché oggi, come ogni antisportiva che si rispetti, penso con grande concentrazione all’attività a cui introdurre le mie bambine. Abbiamo prenotato la lezione di prova di nuoto, ginnastica artistica e ginnastica ritmica. Per la danza ci stiamo organizzando. A portarle e andarle a prendere penserà un team logistico composto per l’occasione. Compreremo tutto quello che c’è da comprare, le vedremo agili o inadatte, competitive o, in perfetta sintonia con i geni materni, avverse ad ogni tipo di agonismo. Settembre, del resto, è il mese delle prove, delle decisioni, dei cambi dell’armadio che improvvisamente diventano urgenti e della nostalgia dell’estate che viene sepolta dalla quantità di cose da fare e da organizzare. Non ci resta che sperare che, in qualunque tipo di palestra scelgano di andare, trovino dei buoni amici. E se ne ricordino una volta cresciute.



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