giovedì 10 settembre 2015

Le vacanze degli altri su Facebook

Dal Giornale del Popolo del 14 agosto

Ci sono quelli che si godono il mare selvaggio dei Balcani coi sandali di cuoio ai piedi e l'iPhone sempre carico. Ci sono le famiglie a impatto zero che non usano la macchina ma salgono su quella degli altri, al punto da farti pensare che la vera sostenibilità sia lo scrocco. Ci sono quelli che dopo la villeggiatura al mare staccano in alberghi di montagna extra lusso per dieci giorni. Perché vuoi mettere quanto fa bene l'aria delle Dolomiti ai bambini? Ci sono quelli che non temono lo iodio e al mare ci stanno giorno e notte e al terzo giorno non lavano neppure più il ciuccio caduto nella sabbia a testa in giù. Ci sono quelli che ironizzano sul maltempo che li perseguita e postano foto #nofilter da località sempre amene e sconosciute. Insomma su Facebook ci siete tutti vuoi e tutte le vostre vacanze mi paiono meravigliose e poetiche quanto i tramonti che immortalate. Non avete l'aria di quelli che litigano per la temperatura dell'aria condizionata in camera e per le consumazioni al mini bar. Sui social l'unico filtro obbligatorio è quello della felicità e della costante autopromozione di sé. Una sorta di terapia che qualcuno dovrebbe prescrivere ai più cinici di noi. Quelli che quando vedono lo zaino del compagno di divano ricolmo di libri non si capacitano. Come diavolo pensa di leggere in spiaggia con due bambine che sono un'associazione a delinquere? Ed è indubbio che ce la farà. In fondo è sempre quello che a una festa di nozze con centinaia di invitati è riuscito a mangiare tutte le portate del menù.

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