Dal Giornale del Popolo del 27 maggio
Puntuale come la debolezza primaverile e il disagio da aria
condizionata non è la prova costume, bensì la prova costume intero. Arriva
infatti il momento nella vita di un essere umano di sesso femminile in cui il
costume intero risulta attraente e persino seducente. A qualcuna capita dopo
stagioni invernali particolarmente caloriche, ad altre dopo operazioni che
richiedono protezione dal sole per alcune cicatrici, ad altre dopo gravidanze
ravvicinate. Altre (e forse sono i casi più gravi) sostengono di averne
riscoperto semplicemente lo stile e l’eleganza. Sta di fatto
che tutte costoro, a un certo punto, si trovano a provare proprio il costume
intero, cioè quel capo di abbigliamento che anni prima avevano abbandonato con
gioia buttandosi nelle braccia dell’emancipatissimo bikini. Qualcuna
arriva anche a comprare costumi interi on line. La prima prova, fatta di
nascosto nel bagno dell’ufficio, lascia intuire ciò che
lo specchio di casa confermerà e cioè l’infallibile teorema
pronunciato dall’unica di noi che (per ora) non è caduta nel tranello del
costume intero. Primo postulato: è impossibile che il costume intero stia bene.
Secondo postulato: se non ti sta bene il bikini e speri che ti stia bene il
costume intero la delusione sarà ancora più grande. Dev’essere
per questo che una marca di costumi ha scelto di far posare una testimonial
come Belen Rodriguez in costume intero: certe velleità è meglio smorzarle sul
nascere.
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