mercoledì 18 maggio 2016

Natale con i tuoi e Pasqua con un brodo grigio

Dal Giornale del Popolo del 1 aprile

Natale con i tuoi. E Pasqua... Pasqua con chiunque ti offra un brodo caldo di colore accettabile. Ma andiamo con ordine. I piani di molti di noi sono stati mandati all'aria da malattie dell'ultimo minuto. Protagonisti, come al solito, i bambini. Son loro, con i loro 39,5 con facce da pesce lesso che ci hanno fatto vivere un venerdì Santo da brividi. E quale genitore sarebbe disposto a mettere in macchina un bambino febbricitante, ancorché imbottito di Tachipirina, senza sentirsi una persona orrenda? E poi per cosa? Non vorrai mica gettarlo, conciato così, nella mischia di quaranta parenti in quell'assetto da combattimento tipico della festa comandata? E poi un po' di riposo non può fare che bene alla famiglia stressata. E se bisogna restare a casa, almeno attrezziamoci per santificare le feste; anche in termini di tradizioni. Colomba, brodo e costolette di agnello non potevano dunque mancare. Il macellaio, beccato a dieci minuti dalla chiusura il sabato santo, ci ha guardato come dei poveri incapaci: come pretendete, miei cari, di trovare costolette di agnello alle sette di sera del giorno prima di Pasqua? Pazienza: ci rifaremo col brodo. La carne era giusta, le verdure pure e il procedimento delle nonne è stato applicato alla perfezione. E allora come accidenti è potuto succedere che quel brodo, oltre che avere un sapore tremendo, avesse anche un colore inguardabile? Il giorno di Pasqua abbiamo tuffato i nostri cappelletti industriali in un brodo mortificante fin nell'aspetto. In compenso la creatura febbricitante si era ripresa perfettamente. Giusto in tempo per domandarsi, anche lei, da dove accidenti arrivasse quel brodo grigio.

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