mercoledì 18 maggio 2016

Cuba, una vita fa. Prima di Chanel

Dal Giornale del Popolo del 6 maggio

Era una vita fa e noi eravamo giovani, universitarie e devote alla Lonely Planet. Eravamo alla ricerca del miglior Mojito di Cuba quando un ragazzo del luogo ci propose di tornare con noi in patria. Chissà se c'era anche lui, quel ragazzo che abbordò maldestramente tre ragazze bionde in un viaggio di luglio, l'altra sera, durante la sfilata di Chanel a L'Havana. Abbiamo rivisto le strade e i palazzi sui avevamo lasciato il cuore, gli occhi e lo stupore, una vita fa. Le abbiamo riviste in decine di fotogallery dei giornali che celebravano l'incredibile successo della collezione di Karl Lagerfeld presentata a Cuba. Il primo evento internazionale dopo cinquant'anni di isolamento. Abbiamo seguito la nostra isola (chi va a Cuba e la gira in lungo e in largo su una cinquecento presa a noleggio non può che sentirla per sempre come la sua isola) nei racconti sui social, sfondo perfetto per decine di foto da fashion blogger e influencer. I siti di tanti giornali celebravano Gisele Bundchen col basco del Che e ci hanno rivelato, entusiasti, che i cubani adorano Chanel. Per un attimo ci siamo indignate. Una sana indignazione radical chic nel vedere che il disgelo con Cuba porta navi di turisti americani e delegazioni del mondo fashion in cerca di photo opportunity. Ma e passata subito. Del resto la revolucion è un diritto di tutti. Ed è importante che sia  fotogenica.

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