Dal Giornale del Popolo del 17 marzo 2017
Non c'è madre che
conosco e che non si sia accaparrato il libro delle storie della
buonanotte per bambine ribelli. Storie semplificate di donne grandi
e intelligenti, che hanno fatto della propria vita qualcosa di
utile senza necessariamente sposarsi a un principe azzurro dotato
di cavallo bianco. Rita Levi Montalcini, Cocò Chanel e tante altre
sono le protagoniste di una raccolta di racconti che dovrebbe
strapparle agli stereotipi della Disney (ormai fin troppo evoluti
anche loro) e restituircele “ribelli”. Niente può trovarmi più
d'accordo, in linea di principio, poi la diffusione quasi virale di
questo libro mi ha fatto pensare. Forse mi ha fatto pensare perché
negli stessi giorni in cui se ne parlava sui social network (erano
i difficili giorni della Festa della Donna), la bimba di quattro
anni se ne usciva con “il corpo è mio e decido io per il mio
corpo”. Niente di più intelligente da dire di fronte alla
sorella di 3 anni che minacciava di spalmarle la crema sui puntini
della varicella, ma mi sono domandata: davvero vogliamo che siano
“ribelli”? Ribelli a che cosa? Per loro desideriamo che siano
mature, intelligenti, capaci di decidere con discernimento senza
farsi abbindolare da qualche maschio sciocco, vogliamo che non
siano sciocche abbindolatrici di maschi, vogliamo che studino,
speriamo che siano in grado di mettere in fila due parole in
italiano corretto e che sappiano far di conto. Vogliamo che siano
intelligenti come il papà e più sicure di noi. Vogliamo che
possano fare il lavoro che gli piace e che non siano costrette un
giorno a sentirsi dire che è impossibile farlo volendo anche
occuparsi dei propri figli. Desideriamo che credano che il cielo
non è vuoto e che sappiano leggere grandi romanzi senza stancarsi
mai. Vogliamo, in una parola, che siano migliori di noi.
Soprattutto di noi che non siamo state ribelli abbastanza da
costruirci una vita da finire sui libri per bambine. Vogliamo che
siano felici. E, forse, più che la ribellione c'entra la libertà.
Nessun commento:
Posta un commento