Dal Giornale del Popolo del 31 marzo 2017
A forza di fare scorpacciate di tv
spazzatura siamo diventati ansiosi di mostrarci spettatori
intelligenti, in grado di “riconoscere” - nel piccolo schermo –
ciò che è vero e ciò che è finto. Come se davvero importasse.
Arrivando al punto vorrei dirvi che la performance di Valeria Bruni
Tedeschi sul palco dei David di Donatello è stata meravigliosa. I
David di Donatello sono gli “Oscar” del cinema italiano e Valeria
Bruni Tedeschi (sorella di, sia detto per dare ancora lavoro alla sua
psicanalista) è salita sul palco per ritirare il premio come miglior
attrice ottenuto grazie a La Pazza Gioia, film di Paolo Virzì in cui
interpreta, al fianco di Micaela Ramazzotti, una donna malata di
mente. Salendo sul palco Valeria ha ringraziato l'analista, gli
uomini che l'hanno amata e quelli che l'hanno abbandonata,
l'amichetta che ha condiviso con lei la focaccia il primo giorno di
scuola facendola sentire meno sola. Il dibattito (se di questo si può
parlare) si è scatenato perché a tanti è sembrata pazza davvero.
Pazza come la protagonista del film, non in grado – come siamo
tutte noi in certe sere devastanti ma meravigliose – di dire una
parola senza piangere e ridere insieme. È stato un grandissimo
momento di televisione e di teatro e, francamente, non si capisce
cosa c'entrino la verità e un improbabile fact checking delle
emozioni. Diversi Sanremo fa un tizio minacciò di buttarsi dalla
balaustra dentro l'Ariston e l'eterno Pippo Baudo corse in diretta a
salvarlo. Oggi non so ancora se la scena fosse scritta nel copione
oppure no. Immagino di sì ma mi interessa relativamente. Nessuno di
noi, durante la Traviata, corre sul palco a verificare che Violetta
abbia smesso di respirare. È perché lo stesso spettacolo va in
scena da qualche centinaio di anni? Perché abbiamo imparato a
conoscerlo? O perché abbiamo imparato a godercelo? Un'altra domanda
e arrivo alla filosofia, citando la tragedia greca come se gli studi
classici mi fossero serviti. Ma mi fermo e ringrazio i David di
Donatello per averci dato un meraviglioso momento di teatro e di tv,
nell'anno disgraziato in cui persino alla Cerimonia degli Oscar hanno
fatto irrompere alla realtà con la storia della premiazione
sbagliata a La La Land.
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