venerdì 21 aprile 2017

E lo sconto per genitori confusi?

Dal Giornale del Popolo del 17 febbraio 2017

Generalmente, quando andiamo al ristorante, ci armiamo di giochi, matite, penne e colori. Puntualmente il colore che serve alle creature è quello rimasto a casa. Oppure quel punto di blu che la sorella sta utilizzando è che ovviamente serve a entrambe nello stesso medesimo istante. Pur di non farle schiamazzare in luogo pubblico estraiamo dalla borsa di tutto, i più sfrontati di noi - genitori pronti a chiudere un occhio sulla presentabilità educativa per non perdere quella sociale - estraggono il cellulare e consumano tutti i Giga del proprio abbonamento per far tacere le creature con un cartone. Farle tacere è spesso l'unica preoccupazione che abbiamo in luogo pubblico. Come all'ultimo matrimonio, quando la quattrenne ha esternato ad altissima voce il suo scontento per la bomboniera: "Ma mamma il regalo è bruttissimo", ha detto a portata di orecchie di troppe persone estraendo il crocifisso fatto a mano scelto dagli sposi. E noi, che le mandiamo pure a scuola dalle suore, ci siamo messi una mano sulla coscienza, pensando a quel ristoratore di Padova, che ha applicato uno sconto "bimbi educati" a una comitiva i cui figli facevano le tabelline mentre gli adulti mangiavano. Chissà quando arriverà lo sconto per noi, genitori confusi che non sappiamo come far abbassare i toni ai pargoli.

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