venerdì 21 aprile 2017

Genitori confusi. Molto confusi

Dal Giornale del Popolo del 14 aprile 2017

Al parchetto dominano tate e babysitter. Sorvegliano i nostri bambini che si arrampicano sullo scivolo e schivano le altalene chiacchierando tra di loro. Alcune diventano amiche, per circostanza e consuetudine, come accade alle mamme che hanno i bimbi nella stessa classe. Di mamme, al parchetto, ce ne sono molto poche. Sono in qualche ufficio a struggersi per non essere al parchetto, a cercare di tornare a casa in tempo per vedere almeno le creature in pigiama. Quelle poche che ci sono, al parchetto, a volte telefonano alle assenti. Recensiscono le tate degli altri bambini, si permettono di dirti (“perché ti assicuro che se accadesse a mia figlia vorrei che qualcuno me lo dicesse”) che l'ultima volta che l'hanno vista attraversare la strada non è stata molto attenta né particolarmente affettuosa con le creature. Tu sprofondi nel panico. I sensi di colpa cronici diventano acuti e come sempre ti ritrovi a chiederti: ma cosa sto facendo? Immagini di licenziarti in tronco, di avere improvvisamente una marea di tempo a disposizione per andare dall'estetista senza andarci con la delegazione delle bambine che osservano mentre quella poveretta stende lo smalto alla velocità della luce prima che la pazienza delle ragazze finisca e inizino a protestare. Pensi a come sarebbe organizzarsi diversamente e a quanto ti faccia paura tutto. Tutto. Dicono che da adulti si abbiano più certezze e tranquillità e invece è tutto il contrario. Non ci si capisce più niente. Per fortuna ci sono le mamme degli altri bambini che hanno un sacco di certezze.

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