giovedì 24 agosto 2017

Il lusso di perdere tempo

Dal Giornale del Popolo del 2 giugno
Tra capi che non ci capiscono e mariti che stanno troppo al telefono siamo arrivate, come sempre, stremate sul bordo del weekend. Di fronte a noi ci sono un paio di giorni senza creature, partite per una breve villeggiatura con il solito corredo di bambole, pupazzi e giochi. La prospettiva di ore di calma e silenzio irreale fa allungare la lista delle “faccende” irrinunciabili: sgabuzzini da sistemare, vecchi abiti da vendere on line, disegni da buttare sentendosi in colpa ma contemporaneamente liberate. E poi libri da leggere, momenti per dormire, occasioni per tentare l’ultimo disperato tentativo di rianimare le piante stremate sul davanzale. Facendo la lista è arrivato il tempo di partire. C’è anche il tempo di telefonarsi tra femmine senza il sottofondo di grida, il tempo per chiacchierare e fantasticare sul futuro. “Quello in cui saremo capi di noi stesse”. “No, troppa responsabilità”. “Quello in cui cambierà tutto e oltre ad essere magre – ovviamente – saremo soddisfatte in pace con quello che abbiamo e che non abbiamo”. Tra una chiacchiera e l’altra si è fatto tardi e lo sgabuzzino può aspettare. Anche quel gravoso compito di buttare i giocattoli rotti adesso che siamo in zona di sicurezza. E anche quell’idea di buttare le croste di formaggio che colonizzano il frigo da settimane. E a correre? Ma sì, possiamo andarci anche la settimana prossima. Tutto rimandato. Perché non c’è lusso migliore che perdere tempo e occasioni e sfruttare il peggio possibile il proprio tempo.

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