Dal Giornale del Popolo del 28 luglio
Gli ultimi giorni prima di andare in ferie sono un incubo
per chiunque: appuntamenti dalle estetiste che saltano, piante che si seccano
prima di essere state date in affido alla vicina di casa, abiti irrinunciabili
che non si asciugano in tempo per finire in valigia. Nel delirio cerchiamo di
ricordarci tutto ma non è facile. Visti dalla parte dei maschi, invece, i
giorni prima delle ferie sono frenetici solo all’apparenza. Il maschio di casa
si aggira per le stanze con una pila di libri, li nasconde sotto il letto per
non farsi vedere, cosciente di doversi sentire in colpa per aver colonizzato
ogni spazio libero della casa con volumi diligentemente riposti in ordine
alfabetico. “Non c’è più spazio, dove pensi di metterli?”, sibila la femmina
già sul piede di guerra. E lui serafico: “Devo scegliere quali portare in
vacanza!”. A volte penso che la vera ricchezza, nella vita, sia l’ottimismo.
Quello che per alcune di noi è una condizione impensabile e che per tanti di
loro è la base della vita. Non solo non hanno il problema di trovare un buco
dall’estetista prima di partire, non solo non devono faticare a scegliere una
delle 20 camicie bianche che posseggono da ficcare in valigia, non solo si
accontentano di un paio di infradito e di uno di scarpe da tennis. Ma pensano
persino di potersi concedere il lusso di leggere al mare con due creature sotto
il metro. Ma la cosa più incredibile è che ci riusciranno. E leggeranno guerra
e pace mentre noi non avremo la pace neppure per terminare mezzo cruciverba.
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